Alpe Vago - Bocchette Val Nera - Chiesetta della Tresenda - Alpe Vago
| Alpe Vago - Passo Val Nera (2945) - Laghi delle Mine - Alpe delle Mine - Tresenda - Alpe Vago (Sentieri 106-107-110-109)
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Impegnativa escursione lungo la val Vago e la valle delle Mine. Dopo circa 50 minuti di cammino in leggera ascesa si giunge alla cascata, da qui inizia la parte più impegnativa verso le Bocchette (passo) della Val Nera accompagnati per tutta la salita dallo splendido scenario del ghiacciaio del Paradisino(3302 mt) sul versante opposto. Si giunge alla cima 2943 mt dopo circa 3 ore e 45 minuti. Si prosegue in discesa, oltrepassato il Lago delle Mine e un tratto in forte pendenza si giunge all'Alpe Mine da dove inizia l'ampia strada sterrata fino alla chiesetta della Tresenda. Proseguendo a sinistra tra prati e boschetti in leggera salita, si torna alla partenza. Diverse situazioni ambientali lungo il percorso: pascolo fino alla cascata, poi più in alto roccia, breve tratto ghiacciato, laghetti e nuovamente pascolo, sempre accompagnati dal fischio delle marmotte e dalla presenza degli stambecchi.
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Difficoltà: EE - Dislivello: 995 m - Tempo di salita: 3h 45' - Lunghezza: 6,2 Km
Tempo discesa: 3h 15'- Lunghezza tot.: 18,9 Km Cartina sentiero
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Ponte Calchéira - Bocheta dal Canton
(val del Saliente)
| Ponte Calchéira - Baitel dala Sascia - Bocheta dal Canton (Sentiero Lodovico Cusini 121 e 122)
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Lasciata l’auto nei pressi del ponte Calchéira si sale a destra (segnavia 121) inoltrandosi nella valle del Saliente in un secolare lariceto oltre il quale l’ambiente diventa molto aspro e selvaggio. Si attraversa quindi uno splendido mugheto e, giunti alla confluenza tra la valle principale e un solco secondario, un ponte in legno permette di attraversare il torrente nei pressi di una sorgente solforosa. Da lì il sentiero diventa ripidissimo, molto faticoso e in parte scavato nella roccia. Siamo ormai nel tratto superiore della valle, vero paradiso per gli appassionati di flora montana. Stelle alpine compaiono infatti ovunque, raggruppate in notevoli cespi. Più in alto il sentiero torna ad essere pianeggiante e la vegetazione d’alto fusto è del tutto assente, mentre la valle diventa sempre più incassata, brulla e desolata. Siamo ormai nei pressi del «Baitel da la Sascia» (2 h 30’ dall’auto) dove stambecchi e camosci non si lasciano certamente desiderare. Proseguendo a destra, si sale per il ripido sentiero fino alla Bocheta dal Canton. Arrivati al valico, tra il monte Saliente(a Sx) e la Corna Cavalli(a Dx), il panorama si apre
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| su tutte le cime del Livignasco, con in lontananza il gruppo del Bernina, il
«quattromila» più orientale dell’arco alpino.
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Difficoltà: EE - Dislivello: 905 m - Tempo di salita: 3h 40' - Lunghezza: 7,3 Km
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Baitel del Gras degli Agnelli - La Stretta
Pizzo Breva (3104 mt) - Lago del Monte
Alpe Campaccio - Baitel del Gras degli Agnelli
| Baitel del Gras degli Agnelli - Pizzo Breva - Lago del Monte - Alpe Campaccio - Baitel del Gras degli Agnelli
(Sentieri 104-105)
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Il sentiero inizia dal "Baitel del Gras" (2.099 metri), a pochi metri dal park P9, e sale rapidamente al passo La Stretta (1h) che, a dispetto del nome, si presenta come un'ampia insellatura. Lungo questo itinerario non sarà difficile scorgere gli stambecchi e le marmotte che ci osservano per nulla intimoriti. Dal passo la Stretta si sale a destra, tralasciando il sentiero in piano che discende dolcemente verso la valle del Bernina giungendo al parcheggio della funivia del Diavolezza, e superati alcuni ripidi dossi erbosi si sbuca in una ampia zona di sfasciumi sotto il Dos della Breva (2h). Quì si lascia il sentiero per il Lago del Monte e si prende a sinistra per innalzarsi sulle pietraie del Dos della Breva verso NW, sino ad una sella a circa 2900 mt sulla costa rocciosa che chiude la testata della Valle del Monte. Elevandosi per costa a sinistra(W) si esce sul crinale da dove si vede la vetta di detrito rossastro. Per la dorsale, lasciandosi a destra un laghetto alimentato da una residua placca glaciale, si risalgono i detriti che conducono alla cupola sommitale del Monte Breva (3.104 mt)(3h). In vetta si gode di uno splendido panorama a 360° in particolare sui ghiacciai del vicino Bernina. Si ripercorre il sentiero fino ad incrociare nuovamente il sentiero per il Lago del Monte e scendendo a sinistra si raggiunge in breve il Lago del Monte(4h 15'). E' il vero gioiello della valle, di un colore blu intenso che lascia a bocca aperta. Costeggiando il lago sul lato sinistro si arriva al rifugio, un "Baitel" molto bello e ben attrezzato, costruito e mantenuto dagli appassionati del Moto Club "Trela Pass" di Livigno; è sempre aperto e non custodito. Proseguendo si completa il giro del lago in una decina di minuti.
Raggiunto il sentiero da cui siamo arrivati esistono due alternative:
- A) si sale a destra ripercorrendo il percorso dell'andata, baipassando l'ascesa al Pizzo Breva (6h).
- B) si prosegue diritto in piano, indicazione Campaccio, con un percorso ad anello. Il sentiero sempre ampio e ben tracciato, dopo un centinaio di metri in falsopiano scende rapidamente zigzagando tra rocce e vallette fino al torrente del Monte che si supera su un ponticello in legno. Si prosegue sullo sterrato oltrepassando alcune prese dell'acquedotto, la malga del Monte (2.213 metri) per terminare all'Alpe Campaccio (1.950 metri), sulla statale per il passo della Forcola, all'altezza del park P7(5h 45'). Ora occorre proseguire in salita sull'asfalto fino al parcheggio P8 Alpe Vago, poi a sinistra su sterrata in leggera discesa e dopo poche decine di metri a destra per il sentiero che sale verso il passo della Forcola fino al "Baitel del Gras degli Agnelli".
Ancora pochi metri in ripida salita per raggiungere il punto di partenza, park P9(7h 15'). In alternativa dal P8 al P9 si può seguire la statale (7h). I tratti da P7-P8 =1,2km; da P8-P9 =2,5km su strada asfaltata, 2,9km su sentiero.
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percorso A): Diff.: EE - Dislivello: 1192 m - Tempo : 6h - Lunghezza: 13,2 Km
percorso B): Diff.: EE - Dislivello: 1100 m - Tempo: 7h - Lunghezza: 17,3 Km
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Ponte Calchéira-Baitel della Cheseira
(val Federia)
| Ponte Calchéira - Plan da l'Isoleta - Baitel dela Cheseira - (Sentiero 117 della Val Federia)
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Facile escursione lungo la bellissima val Federia. Si parte da Ponte Calchéira a sinistra tra prati e boschi, si attraversa il corso d'acqua tre volte su piccoli ponti, poi il sentiero sale decisamente fino a congiungersi, in località "la Nota", con la strada carrozzabile. Si giunge al "Plan dali Isoleta" e si prosegue sulla sterrata fino alla piccola costruzione attrezzata come rifugio di emergenza. Proseguendo per altri 1,5 Km si raggiunge l' Alpe Federia dove finisce la sterrata.
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Difficoltà: T - Dislivello: 280 m - Tempo di salita: 1h 30' - Lunghezza: 4,95 Km
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Ponte Calchéira-Rif.Cassana
(val Federia)
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Ponte Calchéira - Plan da l'Isoleta - Rif.Cassana PassoCassana - (Sentieri 117-119 Val Federia)
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Facile escursione lungo la bellissima val Federia.
Da Livigno si prende la strada per la Val Federìa e la si percorre in auto per circa 3 km fino a raggiungere la località Pont da la Calchéira. Da qui si continua a piedi a sinistra tra prati e boschi, si attraversa il corso d'acqua tre volte su piccoli ponti, poi il sentiero sale decisamente fino a congiungersi, in località "la Nota", con la strada carrozzabile e si arriva alla località Plan da l'Isoléta, erroneamente segnata sulle carte come Piano dei Morti. Poco oltre si trova l'inizio della mulattiera che si stacca dalla strada di fondovalle e si inerpica a svolte sul fianco sinistro della valle.
La mulattiera inizia alla quota di circa m. 2052: dopo circa 150 metri di dislivello si giunge ad un primo pianoro detto delle Fontanelle, dopo altri 250 metri di dislivello si giunge al Piano dei Morti vero e proprio, così chiamato forse perchè durante i passaggi dei vari eserciti vi perirono numerosi soldati. Ancora 100 metri di dislivello e si giunge al Piano dei Becchi, da dove si scorge il rifugio ormai vicino. La mulattiera che conduce al Rifugio ha una lunghezza di 2 km e 800 metri con un dislivello di 550 metri e si percorre comodamente in un'ora e quaranta.
Il rifugio si trova nella conca glaciale che precede il valico ed è stato ricavato dalla ristrutturazione di una casermetta difensiva costruita dal Genio Militare prima della Grande Guerra del 1914. La costruzione massiccia conserva l'aspetto severo dell'opera militare fortificata e solo all'interno ha assunto l'aspetto accogliente del piccolo albergo di alta montagna. I mobili di stile engadinese, dipinti alla maniera tradizionale, ed il caminetto ben si adattano agli ampi e luminosi locali. Pascoli degradanti in dolci pendii occupano tutta la vasta zona circostante con una flora alpina ricca di specie tra le quali alcune rarissime, come il Dianthus Glacialis. Oltre i pascoli si ergono le rocce dolomitiche della Punta Cassana e le rocce scistose che formano il loro basamento e che si estendono per chilometri. I pascoli sono popolati da numerose famiglie di marmotte, anche nelle immediate vicinanze del Rifugio. Al mattino presto e alla sera si vedono spesso passare stambecchi e camosci, mentre in pieno giorno si può scorgere l'aquila.
Dal rifugio è visibile un'ampia cerchia di monti: dal Corno di Campo al Paradisino, dalla Cima Piazzi fino al Gran Zebrù e all' Ortler. Ben visibili i campi di sci dello Stelvio.
Cenni storici
Il Passo di Cassana è il valico più basso tra la valle dello Spol e l'Engadina. Nei secoli passati costituiva la via di comunicazione più agevole tra Livigno e S-chanf. Il Passo della Forcola, più basso di quota, portava infatti in Val Poschiavo. Raggiungere la bassa Engadina per il fondovalle era molto più lungo come percorso, ed anche più pericoloso a causa del profondo burrone di Ova Spin. Per il valico di Cassana passarono gli armati provenienti dal Tirolo, che andavano a incendiare i villaggi di Zuoz e di S-chanf nel 1499, e pure da Cassana passarono i francesi del Duca di Rohan ed i Grigioni dello Jenatsch che batterono gli Austro-imperiali nelle battaglie del 1635, che videro anche Livigno come campo di combattimento. Ancor oggi solo i valichi di Cassana e del Muretto, in Val Malenco, possono essere legalmente utilizzati per attraversare la frontiera italo-svizzera fuori dai valichi controllati. Attraversare la frontiera in altri punti è tollerato, ma potrebbe essere perseguito come reato.
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Difficoltà: E - Dislivello: 880 m - Tempo di salita: 3h 10' - Lunghezza: 7,85 Km
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Stazione di Morteratsch - Capanna del Boval
(Chamanna da Boval - Ghiacciaio del Morteratsch Engadina)
| Stazione di Morteratsch
Chamanna da Boval
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La salita alla Capanna del Boval è una bella escursione in Alta Engadina al cospetto del Piz Bernina, la più famosa e alta montagna delle Alpi Centrali. Le cime circostanti sono il Piz Morteratsch, il Piz Bernina, Cresta Güzza, Crast'Agüzza, Bellavista e Piz Palù. Percorso su sentiero ben tracciato e segnalato con brevissimo passaggio su sfasciumi.
Si lascia la macchina presso il parcheggio della stazione delle ferrovie Retiche di Morteratsch(si trova circa 5km da Pontresina e 8 Km dal passo del Bernina), si raggiunge la stazione, si oltrepassano i binari e si incontra subito una enorme mano di legno che indica la direzione per la Capanna del Boval. Il percorso inizialmente è sulla grossa strada carrozzabile che conduce alla parte terminale del ghiacciaio, ma che lasciamo subito dopo pochi metri seguendo il sentiero di destra che si inoltra nel bosco. Le indicazioni sono sempre chiare e visibili. Il sentiero sale con qualche tornante nel bosco, in alcuni tratti il sentiero è agevolato da piccoli ponticelli e gradini in legno nei tratti che attraversano i frequenti ruscelli e cascate. Il percorso segue per buona parte il fianco della montagna su una vecchissima morena chiamata Chünetta; nei punti dove c'è poca vegetazione è possibile vederne l'impressionante altezza e immaginare la quantità di ghiaccio che c'era nel XIX secolo. Proseguendo il percorso segue un piccolo avvallamento tra la morena del ghiacciaio e il fianco del Piz Boval(la montagna sulla nostra destra). Da qui si risale di nuovo per un breve tratto, ma restando sempre all'interno dell'avvallamento chiamato anche Chamin, dove si deve passare una piccola petraia. Oltre questo punto la vista spazia su tutto il ghiacciaio del Morteratsch di fronte e del Vadret Pers alla nostra sinistra. Il rifugio non è ancora visibile, ma è poco più sopra. Proseguendo Il sentiero ritorna più agevole e con brevi tornanti ci porta sul piccolo colle dove sorge il rifugio. Questo rifugio sorge sotto il Piz Boval e di fronte alla confluenza dei due Ghiacciai del Morteratsch, sotto le pareti del Bernina e del Bellavista, e del Vadret Pers sotto la parete del Piz Palù. Dal rifugio la discesa può essere effettuata seguendo il percorso di andata, oppure seguendo il ghiacciaio; attenzione forte presenza di crepacci aperti.
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Difficoltà: EE - Dislivello: 600 m - Tempo di salita:2h 30' - Lunghezza: 5,2 Km
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Passo Forcola - Monte Vago (3059 mt)
| Park P10- P.sso Forcola di Livigno
valle Orsera - Lago Vago
Monte Vago(3059 m.)
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La salita al Monte Vago è una bella escursione in alta montagna con percorso su sentiero ben tracciato e segnalato con alcuni passaggi su sfasciumi e il tratto finale in cresta mai pericolosa o troppo esposta;richiede comunque attenzione e passo sicuro. Si lascia la macchina al parcheggio P10 presso il rifugio Tridentina al passo della Forcola di Livigno. Oltrepassata la dogana si prende il sentiero a SX della strada in prossimità del cippo di confine tra Italia e Svizzera. Il tracciato è indicato dal cartello segnaletico con il n° 111 ma lungo il percorso è segnato con la vecchia numerazione 101, fino all'inizio della valle Orsera, poi 102 fino in vetta.
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Difficoltà: EE - Dislivello: 756 m - Tempo di salita:2h 30' - Lunghezza: 4,1 Km
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